
Gli Etruschi in Toscana: 6 borghi che testimoniano il loro passaggio
- Posted by Andreea
- On 25 Ottobre 2021
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- Arezzo, Borghi etruschi, Chiusi, Cortona, Etruschi, Fiesole, Populonia, Volterra
Il periodo etrusco è uno dei periodi storici che più di tutti ha caratterizzato l’Italia e in particolar modo la Toscana. Tracce del passaggio di questa potente civiltà sono ancora oggi ben visibili nella parte meridionale della Toscana, nel Lazio, Umbria, Campania, Emilia Romagna e Lombardia.
Numerose sono le tracce che essi hanno lasciato nella nostra regione, ed è proprio grazie a queste che è stato possibile ricostruire i principali aspetti della loro cultura, uno dei più importanti la tradizione che riguarda la sepoltura dei defunti.
Tante delle nostre città, infatti, conservano ancora intere e bellissime necropoli, vale a dire le antiche tombe utilizzate dal popolo etrusco che assumevano diverse forme in base allo status sociale del defunto.
In Toscana si trovano sei borghi che facevano parte dell’antica “Dodecapoli” etrusca e che conservano all’interno del proprio centro storico, la testimonianza del passaggio degli Etruschi.
La “Dodecapoli” era l’insieme di dodici città-Stato etrusche che, secondo la tradizione, costituirono in Etruria una potente alleanza di carattere economico, religioso e militare: la “Lega etrusca
Scopriamo insieme quali sono.
Populonia (Livorno)
Populonia è una frazione del comune di Piombino in provincia di Livorno.
In antichità è stata una delle più grandi e importanti città etrusche e romane anche per la sua posizione strategica e dominante su uno dei promontori che formano il golfo di Baratti e che ancora oggi conserva fortificazioni risalenti al XV secolo.
Il nome Populonia deriva dall’antico insediamento etrusco, di nome Fufluna (da Fufluns, dio etrusco del vino e dell’ebbrezza) o Pupluna, l’unica città etrusca sorta lungo la costa.
L’acropoli dell’antica città storica corrisponde agli attuali Poggio del Castello e Poggio del Telegrafo, posti all’estremità sud-occidentale del Golfo di Baratti. Già in epoca arcaica, probabilmente, l’abitato si estese anche alle alture limitrofe e all’area del golfo, dove, oltre alle principali necropoli della città, è localizzato anche il quartiere industriale.
Presso l’attuale abitato sono visibili i resti della città antica, con le mura etrusche e resti di edifici di epoca romana.
Alcune delle necropoli cittadine delle diverse fasi storiche sono visitabili nel parco archeologico di Baratti e Populonia, insieme ai resti del quartiere industriale presso il porto.
Sempre all’interno del borgo attuale è visitabile la privata Collezione Gasparri che conserva reperti provenienti dall’area della città e dai ritrovamenti sottomarini del tratto di mare antistante, mentre nel centro storico di Piombino ha sede il Museo archeologico del territorio di Populonia.
Chiusi (SI)
Chiusi è un piccolo borgo situata all’estremo sud della Valdichiana ed è famosa per il centro storico e per le sue tombe etrusche. In epoca etrusca fu importantissima quando era conosciuta con il nome di Chamars e visse il suo periodo di massimo splendore dal VII al V secolo a.c soprattutto durante il dominio del re Porsenna.
Uno dei più importanti interessanti monumenti è infatti Il Labirinto di Porsenna, un intricato sistema di cunicoli sotterranei che è possibile visitare entrando dal Museo della Cattedrale. La necropoli invece si trova leggermente dislocata dal centro storico e contiene migliaia di tombe tra le più importanti ricordiamo la tomba della Pellegrina, la tomba della Scimmia, della Pania e la tomba del Leone.
Arezzo
Arezzo fu un importante centro etrusco fino all’anno 311 a.c. quando viene occupata dai romani.
È qui che fu ritrovato un importantissimo reperto simbolo della civiltà etrusca: La Chimera, che oggi possiamo ammirare presso il Museo Archeologico di Firenze. Anche il Museo Gaio Cilnio Mecenate è ricco di testimonianze etrusche come i vasi in terra sigillata aretina e i preziosi gioielli ritrovati nella necropoli di Poggio del Sole.
Numerose tracce di questa antica civiltà le troviamo anche all’interno del Museo dell’Accademia Etrusca che conserva bronzi, vasi e oreficerie provenienti in particolare dal Tumolo del Sodo e in Piazzetta San Niccolò che conserva invece i resti della cinta muraria.
Cortona (Arezzo)
A Cortona troviamo il MAEC, museo che conserva tantissimi reperti etruschi trovati nel proprio territorio come la Tabula Cortonensis. Si tratta di un manufatto in bronzo risalente all’inizio del II sec. a.c. ritrovato forse in località le Piagge, nei pressi di Camucia ma su questo ci sono tantissimo dubbi. Il testo composto da 40 righe di testo per 260 parole, è il terzo testo etrusco per lunghezza, dopo quello della Mummia di Zagabria e della Tabula Capuana. Nel centro storico è possibile ammirare le antiche mure di cinta del VI sec. a.c.
Fiesole (Firenze)
Fiesole fu il più importante centro etrusco di oltre Arno, antica locumonia di Vipsul, era il principale nodo di comunicazione tra l’Etruria e le città di influenza etrusca nella Valle Padana.
Tutti i reperti ritrovati, principalmente in territorio locale, si conservano all’interno del Museo Archeologico istituito nel 1873. Delle antiche e poderose mura lunghe 2200 m se ne conservano soltanto alcuni tratti visitabili percorrendo Via delle Mura Etrusche.
Dell’antica acropoli, che sorgeva sull’attuale sommità del colle fiesolano, purtroppo non si conservano resti di monumenti visibili, vale comunque la pena salire per godere del bellissimo panorama che si ha da qui che è il punto più elevato di Fiesole.
Volterra (Pisa)
Nel IV sec. a.c Volterra era conosciuta come la locumonia di Velathri.
Numerose sono le testimonianze etrusche a patire dall’imponente cinta muraria, ma anche resti dell’antica acropoli che era la parte più alta e fortificata della città.
La conformazione urbanistica porta evidenti segni della civiltà etrusca come la Porta all’Arco e tutti i reperti archeologici ritrovati che si conservano al Museo Guarnacci, una delle più belle e importanti raccolte di arte etrusca.
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