Borghi Toscana
La Miniera di Abbadia San Salvatore: un viaggio nel cuore della terra del mercurio
Ai piedi del Monte Amiata, tra i boschi di faggi e castagni che incorniciano il borgo di Abbadia San Salvatore, si nasconde uno dei luoghi più affascinanti e inaspettati della Toscana: la Miniera del Cinabro, un tempo una delle più importanti miniere di mercurio d’Europa.
Oggi, questo straordinario sito è rinato come Parco Museo Minerario di Abbadia San Salvatore, un complesso museale che unisce memoria storica, archeologia industriale e turismo esperienziale. È un luogo che racconta il lavoro, la fatica e la dignità di migliaia di uomini che per oltre un secolo hanno scavato nel cuore della montagna, estraendo il minerale rosso da cui si ricavava il prezioso mercurio.
Le gallerie, le strutture industriali e le abitazioni dei minatori sono state restaurate con rispetto e cura, trasformando l’ex miniera in un percorso emozionante tra storia, tecnologia e natura.
La storia della miniera
Le prime ricerche di cinabro sul Monte Amiata risalgono alla seconda metà dell’Ottocento, quando furono scoperte le ricche vene minerarie sotto il territorio di Abbadia.
Nel 1897 nacque ufficialmente la Società Monte Amiata, che avviò l’estrazione su larga scala, segnando l’inizio di una nuova era per il paese.
Il mercurio, metallo prezioso e raro, era allora fondamentale per l’industria chimica, la medicina e, soprattutto, per la lavorazione dell’oro e dell’argento. Grazie a questa attività, Abbadia San Salvatore divenne uno dei centri minerari più importanti d’Europa, tanto che negli anni ’30 e ’40 la miniera impiegava più di 1.000 operai.
Durante il Novecento, la vita della comunità ruotava completamente attorno al ritmo della miniera. I turni di lavoro si susseguivano giorno e notte, e la montagna risuonava del rombo dei macchinari e delle voci dei minatori. Con il declino del mercato del mercurio e le nuove sensibilità ambientali, l’attività estrattiva cessò definitivamente nel 1976, lasciando dietro di sé un patrimonio di archeologia industriale e memoria umana di straordinario valore.
Il Parco Museo Minerario oggi
Oggi, la Miniera di Abbadia San Salvatore è un luogo vivo, restituito alla collettività e ai visitatori come museo a cielo aperto. Il complesso si estende per oltre 250 ettari e include più di 25 chilometri di gallerie sotterranee, impianti, edifici industriali e spazi espositivi.
Il cuore del percorso è il Museo Multimediale, ospitato negli ex edifici direzionali, dove si può ripercorrere la storia della miniera attraverso fotografie, filmati d’epoca, documenti originali e installazioni interattive. I visitatori vengono accompagnati in un viaggio che parte dalle origini geologiche del Monte Amiata e arriva alla vita quotidiana dei minatori, con testimonianze toccanti e oggetti personali.
Uno degli aspetti più suggestivi è la possibilità di scendere nelle gallerie sotterranee, oggi perfettamente messe in sicurezza. A bordo di un piccolo trenino minerario si percorre un tratto della galleria principale, tra pareti rocciose e ambienti che conservano ancora l’atmosfera autentica del lavoro in miniera. Il buio, l’umidità e l’eco dei passi ricreano con forza le sensazioni di chi trascorreva lì gran parte della propria vita.
Lungo il percorso si trovano pannelli informativi e installazioni audio-visive che illustrano le tecniche di estrazione, gli strumenti utilizzati e le condizioni di lavoro. Il museo ha saputo unire la dimensione scientifica con quella emozionale, trasformando il luogo in un racconto collettivo di identità e memoria.
Esperienze e percorsi di visita
Il Parco Museo Minerario è concepito come un’esperienza completa, adatta a tutte le età.
Oltre al percorso principale, è possibile partecipare a visite guidate tematiche, laboratori didattici e passeggiate naturalistiche.
Uno dei tour più apprezzati è il Percorso del Minatore, un itinerario che si snoda tra le vecchie strutture industriali all’aperto — come i pozzi di ventilazione, i forni di distillazione e i silos — fino al Pozzo Garibaldi, il principale punto d’accesso alla miniera.
All’interno del museo è stata ricostruita anche una abitazione tipica di un minatore degli anni ’50, con arredi, utensili e fotografie d’epoca che raccontano la vita delle famiglie che popolavano il villaggio minerario.
Per i più piccoli, il museo organizza attività interattive come “Piccoli Minatori per un Giorno”, dove i bambini possono simulare l’estrazione del cinabro in un ambiente sicuro e divertente.
All’esterno, un’ampia area verde ospita eventi culturali, mostre temporanee e iniziative musicali durante l’estate.
Trekking e natura intorno alla miniera
Oltre alla visita del complesso minerario, il territorio di Abbadia San Salvatore offre splendide opportunità di escursione nella natura del Monte Amiata.
I sentieri partono proprio dal parco e si inoltrano tra boschi di faggi e castagni, torrenti e panorami che spaziano fino alla Val d’Orcia e alla Maremma.
Uno dei percorsi più suggestivi è il Sentiero delle Gallerie, che segue le antiche vie di collegamento tra i pozzi della miniera e offre scorci spettacolari sulle strutture industriali ormai riconquistate dal verde.
Altri itinerari collegano il museo al borgo medievale di Abbadia San Salvatore, alla Riserva Naturale del Pigelleto e alle pendici del Monte Amiata, dove si può raggiungere la Vetta Amiata (1738 m).
Durante l’autunno, la zona è particolarmente amata dagli escursionisti e dai fotografi per i suoi colori straordinari: il foliage dei faggi trasforma la foresta in un mare dorato e arancione.
Come arrivare
La Miniera di Abbadia San Salvatore è facilmente raggiungibile sia in auto che in camper.
Da Firenze e Siena, si percorre la superstrada Firenze–Siena fino a Poggibonsi, poi si prosegue per Montalcino e Castel del Piano.
Da Roma, l’uscita consigliata è Chiusi–Chianciano Terme sull’Autostrada A1, poi direzione Abbadia San Salvatore.
Il complesso minerario si trova poco fuori dal centro abitato, in Via Suor Gemma Scaioni, dove è disponibile un ampio parcheggio gratuito, anche per mezzi di grandi dimensioni.
Nei mesi estivi è attivo un servizio navetta dal centro di Abbadia che collega i principali punti di interesse turistico, inclusa la miniera e il museo.
Conclusione
La Miniera di Abbadia San Salvatore non è solo un museo: è una testimonianza viva del rapporto tra uomo e montagna, tra fatica e ingegno, tra progresso e natura.
Visitandola, si entra in contatto con la memoria collettiva di un’intera comunità, che ha saputo trasformare un luogo di lavoro duro in un simbolo di rinascita e cultura.
Il Parco Museo è oggi uno dei poli più significativi di archeologia industriale in Italia, ma è anche un luogo capace di emozionare chiunque, grazie alla forza dei suoi racconti e alla bellezza del paesaggio che lo circonda.
Chi scende nelle sue gallerie o percorre i sentieri del Monte Amiata non vive solo una visita: compie un viaggio nel tempo, nel cuore profondo della Toscana mineraria.






